Greci
e Italiani sono rispettivamente al secondo e al terzo posto nella
classifica dei Paesi più felici d’Europa. In barba alle crisi delle
Borse e ai problemi economici che stanno affliggendo i due Paesi del
Mediterraneo.
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Il Partenone di Atene |
LA CLASSIFICA DELLA FELICITA’ - E’
quanto emerge da un nuovo studio realizzato da un ente non profit,
BAT-Foundation for Future Studies, intervistando oltre 15mila persone in
13 diversi Paesi. In totale, oltre due terzi degli europei si sono
dichiarati soddisfatti della loro vita. Anche se le prospettive più
positive per il futuro sono venute dalla popolazione della Danimarca,
con la quasi totalità delle persone che hanno preso parte al sondaggio
(il 96%) che si sono dichiarate felici. Al contrario i tedeschi, dove
pure l’economia è decisamente più solida, si sono classificati al
terz’ultimo posto in Europa con un mediocre 61% di persone soddisfatte. A
ciascuno degli intervistati è stato chiesto se se la sentivano di
mettere una crocetta di fianco alla frase “sono personalmente contento
della mia vita”. E su 100 persone in Europa, lo hanno fatto in media in
68. Nella classifica dei 13 Paesi il primo posto va alla Danimarca,
seguita a sorpresa dalla Grecia (80% di persone felici) e Italia (79%).
Nella parte alta della classifica anche Francia (77%), Paesi Bassi e
Regno Unito (72%), mentre la Svizzera si piazza esattamente a metà con
il 71%.
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Anfiteatro Flavio |
DANIMARCA
- Ma quali sono i fattori che rendono la qualità della vita in
Danimarca particolarmente elevata? In primo luogo, un welfare che
distribuisce i redditi in modo relativamente equilibrato. Ma anche un
Paese sicuro e pacifico per crescervi i propri figli e l’ambiente
naturale incontaminato e facilmente accessibile.
GRECIA - Al secondo posto nella
classifica della “felicità” c’è la Grecia, dove i cittadini trascorrono
spesso i weekend estivi sulle isole e quelli invernali a sciare in
montagna. Qualsiasi punto della terraferma non dista mai più di 80
chilometri dal mare. Inoltre, in Grecia il numero di reati è
relativamente basso, persino nei centri maggiori, e la popolazione è
nota per il suo stile di vita edonistico.
ITALIA - Ma non deve stupire neppure il
terzo posto dell’Italia. Il sistema scolastico tutto sommato funziona,
soprattutto rispetto ad altri Paesi europei, le strade non sono
particolarmente violente e, anche se i redditi sono meno elevati
rispetto a Inghilterra o Germania, il risparmio delle famiglie è più
elevato che altrove e l’indebitamento minore. Infine, anche il mutuo per
la casa è meno salato rispetto all’estero.
RUSSIA - L’ultimo posto della Russia si
spiega invece almeno in parte con i livelli di povertà in aumento del
30%. In tutto 24,5 milioni di persone vivono sotto la soglia di povertà,
che è pari a 5.497 rubli, cioè 132 euro al mese.
POLONIA - Anche la Polonia, che pure
negli ultimi anni ha registrato uno sviluppo significativo, continua ad
avere delle sacche di povertà non indifferenti. Se nel centro di
Varsavia per esempio sorgono sontuosi palazzi moderni, nelle altre città
del Paese si incontrano bambini affamati nelle strade, e un quarto
degli studenti polacchi crescono nella povertà.
GERMANIA - L’“infelicità” dei tedeschi,
al terz’ultimo posto, è legata a un insieme di fattori più complessi.
Per esempio, l’aspettativa di vita, soprattutto tra le donne, negli
ultimi anni è cresciuta, ma la popolazione senza disturbi di salute non è
aumentata di pari passo. Tra i tedeschi aumentano quindi gli anziani
malati, e questo non gioca a favore di una elevata qualità della vita.
I PAESI PIU’ “TRISTI” - Sei i Paesi più tristi d’Europa: la Spagna, con il 68%, l’Austria con il 63%, la Turchia e la Germania con il 61%, la Polonia con il 50%, ma soprattutto la Russia, dove quasi due persone su tre sono infelici (si dichiara soddisfatto solo il 37%). Dalla ricerca emergono inoltre alcuni dati ricorrenti: le donne sono in media più felici degli uomini, chi vive in campagna è più allegro di chi abita in città e le coppie sono molto più soddisfatte della loro vita rispetto ai single. Ma anche lo stipendio rivela essere uno degli elementi che, almeno secondo la ricerca della BAT-Foundation, condizionano lo stato d’animo delle persone. Ma per il responsabile scientifico della Fondazione, Ulrich Reinhardt, ciò che è particolarmente positivo è il fatto che le generazioni più giovani di tutta Europa continuano a dichiararsi le più soddisfatte e, anche in periodi di grande incertezza, guardano al futuro con speranza e ottimismo.
I PAESI PIU’ “TRISTI” - Sei i Paesi più tristi d’Europa: la Spagna, con il 68%, l’Austria con il 63%, la Turchia e la Germania con il 61%, la Polonia con il 50%, ma soprattutto la Russia, dove quasi due persone su tre sono infelici (si dichiara soddisfatto solo il 37%). Dalla ricerca emergono inoltre alcuni dati ricorrenti: le donne sono in media più felici degli uomini, chi vive in campagna è più allegro di chi abita in città e le coppie sono molto più soddisfatte della loro vita rispetto ai single. Ma anche lo stipendio rivela essere uno degli elementi che, almeno secondo la ricerca della BAT-Foundation, condizionano lo stato d’animo delle persone. Ma per il responsabile scientifico della Fondazione, Ulrich Reinhardt, ciò che è particolarmente positivo è il fatto che le generazioni più giovani di tutta Europa continuano a dichiararsi le più soddisfatte e, anche in periodi di grande incertezza, guardano al futuro con speranza e ottimismo.
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