venerdì 21 ottobre 2011

Le 5 aziende che sono rinate dalle proprie ceneri

Dovevano fallire ma qualcosa cambiò

Un marchio che sparisce dalla circolazione è un fatto tutt'altro che strano e non sorprende nessuno. Al contrario è piuttosto inusuale scoprire che un brand torna a nuova vita. Anche se la storia è piena di esempi di nomi e aziende che sono svaniti nel nulla, alcuni di loro potrebbero ancora avere una certa attrattività sui consumatori. Il mercato infatti è alla costante ricerca di novità e poter vantare un nome noto può dare un discreto vantaggio. Al punto che resuscitare un marchio andato può essere un'attività interessante per nuovi investitori. Anche se si tratta di un'operazione rischiosa, a volte il miracolo riesce e un brand dato per morto ritorna a livelli di vendite accettabili o addirittura si riappropria dell'antica posizione dominante.
Ecco cinque casi di aziende date per spacciate e rinate dalle ceneri.

Lego
Nato nei primi anni '30, il gruppo Lego è stato per decenni leader nel mercato dei giocattoli, fino al 2002 quando, a causa del costante aumento della popolarità dei giochi elettronici, le sue vendite calarono del 40% in due anni. Nel 2004 infatti la società aveva accumulato quasi un miliardo di dollari di debiti ed era sull'orlo della bancarotta. A quel punto però, spronata dalla recessione e aiutata dal basso costo dei suoi mattoncini, i Lego iniziarono a risalire la china e da allora sono in crescita costante. Certo l'azienda ha dovuto licenziare un migliaio di lavoratori e ridurre la quantità di prodotti da 13.000 a 6.000, cancellando i giochi meno popolari. Ma nella prima metà 2011 le vendite sono cresciute del 25% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e oggi la Lego è la quarta azienda mondiale di giocattoli.

Marvel
Uno dei marchi del mondo dei fumetti più universalmente conosciuto, la Marvel è la casa di personaggi storici come l'Uomo Ragno, gli X-Men e Hulk, solo per fare qualche nome. Tuttavia non sono state sempre rose e fiori. Nel 1996 infatti, dopo aver visto calare inesorabilmente le vendite di fumetti e carte da gioco, l'azienda fu costretta a dichiarare bancarotta. Nel 2000 però arrivò il film "X-Men", una produzione che riscosse un grande successo e circa 300 milioni di dollari in tutto il mondo. Un paio di anni dopo toccò a Spider-Man il turno di entrare al cinema e ne uscì come il primo film per incassi dell'anno. Nel 2009 infine la Marvel è stata comprata dalla Disney per l'astronomica cifra di 4 miliardi di dollari .

Apple
Già verso la fine degli anni '80, grazie alla linea di personal computer Macintosh, la Apple era un'azienda leader nel settore. Nel 1985 Steve Jobs se ne andò, ma anche senza di lui la società se la cavò abbastanza bene. A metà anni '90 però la situazione era cambiata e le vendite erano in continuo calo tanto che nel 1997, dopo 18 mesi consecutivi di perdite, la Microsoft decise di investirvi 150 milioni di dollari  per salvarla. L'anno successivo fu lanciato l'iMac e nel 2001 l'iPod, due prodotti che stabilirono le fondamenta del ritorno al successo della Mela di Cupertino. Da allora la sua posizione si è solidificata sempre più grazie alle massicce vendite di gadget tecnologici estremamente popolari come iPhone e iPad e oggi la Apple è uno dei marchi più conosciuti, amati e imitati del mondo.
L'andamento del titolo Apple dal settembre del 1984 al settembre del 2011

Nintendo
Tra la fine degli '80 e l'inizio dei '90 la società giapponese Nintendo dominava il mercato dei videogiochi con il Gameboy, il NES e il Super Nintendo. A metà degli anni '90 però con l'avvento della Playstation si trovò rincorrere i propri avversari che avevano introdotto la grafica 3D nelle console. Il Nintendo 64 vendette abbastanza bene ma l'ingresso della Sony nel mercato aveva spostato sensibilmente gli equilibri. La Nintendo continuò a combattere ma la sua nuova console, il GameCube, perse miseramente contro la Xbox della nuova arrivata Microsoft e fu surclassata dalle vendite della Playstation 2. Nel 2006 la storia cambiò un'altra volta con l'arrivo della Wii, che superò sia la nuova Xbox 360 sia la Playstation 3 arrivando a raggiungere più di 86 milioni di unità. Un successo enorme dovuto soprattutto alle modalità d'uso innovative e al fatto che i giochi non sono solamente indirizzati ai classici videogiocatori, ma anche a famiglie e bambini.

Volkswagen
In questo caso, l'altalenante storia del marchio è legata soprattutto al mercato americano in cui la casa automobilistica tedesca era entrata nel 1949 rimanendo però piuttosto in ombra fino agli anni '60. Nel decennio successivo invece il successo di alcuni modelli le permise di raggiungere il 7% del mercato, diventando la prima industria delle quattro ruote ad aprire uno stabilimento negli Stati Uniti dagli anni '20. Negli anni successivi alcuni passi falsi, come il pessimo andamento dei primi modelli della Golf, pubblicizzata come Rabbit — cioè coniglio — fecero colare a picco le vendite tanto che nel 1992 la Volkswagen meditava di ritirarsi dal mercato a stelle e strisce. Solo 6 anni dopo invece, grazie al lancio del Nuovo Maggiolino, la società iniziò la risalita ritrovando i livelli di vendite di tre decenni prima. Nel 2010 sono state vendute in America più di 250.000 Volkswagen, il miglior risultato dal 2003.

Fonti: Yahoo.it

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