Venti secondi di laser per avere gli occhi azzurri:
un medico californiano sta sperimentando in Messico un intervento che
potrebbe permettere di cambiare in un battito di palpebre o poco più il
colore dell'iride. I suoi colleghi sono scettici ma il dottor Gregg
Homer, ex avvocato dell'entertainment a Hollywood che ha gettato la
toga alle ortiche per studiare biologia a Stanford, è convinto di aver
fatto tombola: a suo avviso pochi secondi di luce laser bastano a
rimuovere il pigmento da un occhio nero o castano che così gradualmente
si schiarisce fino a diventare blu.
Gli esperimenti, prima su animali e cadaveri e poi su pazienti in
carne e ossa, sono stati condotti 'a sud del confinè perchè in Messico le
norme che regolano i test medici sono meno severe che negli Stati
uniti. Adesso Homer cerca di ottenere investimenti per 750 mila dollari
per poterli proseguire. Gli addetti ai lavori sono sconcertati: è
convinzione comune che distruggere il pigmento dell'occhio può creare
danni se si permette a troppa luce di entrare nella pupilla. Il
processo messo a punto da Homer prevede un sistema di scanning
computerizzato che fotografa l'iride ed elabora le aree da trattare.
Viene quindi 'sparatò un laser che colpisce un punto dell'iride per
volta. Una volta finito, il processo deve essere ripetuto. «Il laser
agita il pigmento sulla superfice dell'iride», ha detto Homer alla Bbc:
«Usiamo due frequenze assorbite completamente dal pigmento scuro così
non c'è rischio di danneggiare il resto dell'occhio». Il laser scalda e
cambia la struttura delle cellule del pigmento. L'organismo riconosce
che è in presenza di tessuto danneggiato e mette in gioco una proteina che a sua volta aziona un meccanismo che «digerisce il tessuto a livello molecolare».
Dopo la prima settimana di terapia il colore dell'occhio appare più
scuro ma quando comincia il processo di «digestione» nello spazio di
tre settimane l'iride comincia ad apparire blu. Il trattamento è
irreversibile perchè il pigmento non si rigenera. Esperti oftalmologi
hanno sollevato dubbi: «Il pigmento è lì per una ragione. Il rischio
alla fine è di vedere doppio o con riflessi abbaglianti», ha detto
Larry Benjamin, dello Stoke Mandeville Hospital in Gran Bretagna.
Fonte Leggo
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