BAUDOLINO (Ma Baudo, non si chiamava Pippo?)
Guida pratica per illetterati
Miei cari amici, tratteremo uno dei grandi classici di Umberto Eco, sapendo di farvi cosa gradita, ho preparato questo dizionarietto pratico che potrete mandare a memoria con facilita’ per fare bella figura in societa’, ai party e alle cene con buffet (ricordate la massima evangelica: “gli ultimi saranno i privi…”).
Dovrete infatti citare un paio di facezie, per fare il vuoto intorno a voi cosicche’ possiate tornare indisturbati ai liquori, ragione per cui eravate sul posto.
Prima d’iniziare mi corre l’obbligo di una postilla. Eccola:
Postilla 1 – Se voi andate al Palazzo dei Cigni e dichiarate: “Ho un programma medioevale da realizzare. Fara’ un odiens di trecentomila persone. Non vi faranno nemmeno entrare nel palazzo del Piscione, perche’ trecentomila bigoli che seguono un programma televisivo sono meno che una cacca di mosca. Se invece vi chiamate Nanni Moretti, realizzate un film tipo “Palombella rossa” che vanno a vedere in trecentomila o vi chiamate Eco con un libro da trecento mila copie, allora, in Italia, siete un Genio.
Postilla 2 – Trecentomila copie vendute agli italiani fanno una copia ogni duecento persone. Poi ci sono quelli che hanno rubato il libro dallo scaffale, quelli che glie l’hanno regalato, quelli che lo hanno trovato nelle confezioni dei cioccolatini, ma la media non si discosta di molto. Per ragioni di sicurezza, fate finta di aver letto il Baudolino, quando vi trovate in gruppi di non piu’ di quattro/sei persone. Evitate di citarlo a vanvera durante i congressi, le conferenze stampa, le dirette televisive, le udienze papali del mercoledi’, le radiocronache dallo stadio, perche’ li’ la statistica vi e’ ostile e potreste correre il rischio d’incontrare qualcuno che lo ha letto davvero.
E adesso procediamo con le cose essenziali da sapere se volete far finta di averlo letto:
ANNI – Baudolino e’ stato scritto a vent’anni dal Nome della Rosa, sei dall’isola del giorno prima, dodici dal pendolo di focolt, che si scrive in un’altra maniera ma a voi non importa. Alessandria e’ stata fondata nel 1168, Federico Barbarossa muore nel 1190, Baudolino incontra Niceta nel 1204, Umberto Eco ha sessantotto anni, Diario minimo e’ del 1963. Baudolino aveva quattordici anni quando ha scritto il primo capitolo del romanzo di Eco.
APOLOGIA - Questo libro è un'apologia della bugia? "Casomai è un'apologia dell'utopia, di quelle invenzioni che muovono il mondo. Colombo ha scoperto l'America per sbaglio: credeva che la Terra fosse molto più piccola. Non è vero che solo lui pensasse che fosse tonda, come la gente dice ancora: che fosse tonda lo sapevano prima di Platone. E che dire dell'Eldorado? Si conquista un continente seguendo un mito”. ( A questo punto girare le spalle all’interlocutore e avviarsi verso il bar per evitare di dover affrontare una dotta disquisizione sull’utopia )
BAUDOLINO e’ un furfantello che vive presso Marengo. Il primo capitolo del romanzo e’ scritto direttamente da B. in dialetto dell’epoca su pergamena
BUGIE- Gran bugiardo, questo Baudolino. Eh, sì. Inventa sempre fandonie, ma ogni volta tutti ci credono, e le sue fandonie producono la grande storia. In fondo ho riletto la storia di quel periodo come frutto delle invenzioni di un ragazzino, che poi cresce e con una banda di amici inventa la legittimazione dell'impero da parte dei giuristi bolognesi, parte dell'epistolario di Abelardo ed Eloisa, la leggenda del Graal come sarà poi raccontata da Wolfram von Eschenbach".
Sono lui e i suoi amici a inventare la mitica lettera del Prete Gianni, che e’ davvero circolato in quell'epoca, descrivendo un leggendario regno cristiano nel lontano Oriente (ne parlerà anche Marco Polo). E alla fine tutti ci credono, e Baudolino parte con Federico alla ricerca di questo regno remoto.
CAMERA CHIUSA – Quando Federico muore nel 1190 in circostanze che Eco fa diventare misteriose, vi impianta sopra una vicenda tipo omicidio in una camera chiusa.
CAPITOLI - Baudolino inizia a scrivere, Baudolino incontra Niceta Coniate, Baudolino spiega a Niceta cosa scriveva da piccolo, Baudolino parla con l'imperatore e s'innamora dell'imperatrice, Baudolino dà saggi consigli a Federico, Baudolino va a Parigi. Sono questi i primi capitoli dei quaranta che compongono l'ultimo romanzo di Umberto Eco, edito da Bompiani. Più di cinquecento pagine di avventure nell'Europa medievale, difficile che qualcun altro si ricordi piu’ dei primi sei capitoli
COMUNI- Erano contro il Barbarossa, ma in perfetto disaccordo reciproco, e cambiavano continuamente alleanze pur di farsi dispetto a vicenda. Quando Federico si ritira da Alessandria, che non è riuscito a conquistare, potrebbero facilmente colpirlo, invece gli permettono di raggiungere Pavia. Si odiavano, ma avevano bisogno di un padre per litigare e non hanno osato commettere il parricidio. “Studiando quell'epoca Eco mi ha fatto capire molte delle ragioni di crisi della politica italiana di oggi". (Ecco, il sasso e’ lanciato. Adesso tutti si affanneranno in una discussione politica, quasi come una liberazione, e non si accorgeranno nemmeno che voi vi siete scaltramente allontanato per raggiungere il buffet)
CORTE IMPERIALE Di Federico Barbarossa, che se “Il nome della Rosa” parlava del medioevo monastico, colto, questo romanzo parla di un mondo medioevale laico, popolare.
GAGLIAUDO AULARI – Padre di B. che salva Alessandria dall’assedio di Federico Barbarossa con la storia della sua vacca ( e qui fate una sonora risata e se c’e’ qualcuno che vi chiede quale storia sia questa, voi ridendo gli dite:” Eh bravo, se vuoi sapere qual’e’ la storia devi andare a comprarti il libro. Umberto (citate Eco solo per nome, per far vedere che siete intimi) non mi perdonerebbe mai d’avertelo detto!
IPAZIA – Matematica, astronoma figlia di Teone di Alessandria venne assassinata dai cristiani nel 415 perche’ la ritenevano colpevole della morte di San Cirillo
LINGUAGGIO - è quello dei contadini dell'epoca, o degli studenti parigini che parlano come i ladri. Niente latino, salvo qualche parola. C'è il solito gioco di qualche citazione posteriore, nascosta, ma con l'idea che siano frasi inventate proprio da Baudolino, e gli altri in seguito potrebbero averle copiate.
MOSTRI – Bastera’ citare gli sciapodi, uomini con un piede gigantesco che usavano come ombrello e i lemmi, creature senza testa con gli occhi nel torace.
PICARESCO - Baudolino è un furfantello, simile a quelli che esistono in molte mitologie indigene: in Germania lo chiamerebbero Schelm, in Inghilterra Trikster God. Il libro in questo senso è picaresco
ZZZZzzzz- Rumore che fa il vostro respiro dopo che avete tentato di leggere il primo capitolo in stretto dialetto italico/lombardo (segue: ronf ronf, ronf ronf ecc.)
Guida pratica per illetterati
Miei cari amici, tratteremo uno dei grandi classici di Umberto Eco, sapendo di farvi cosa gradita, ho preparato questo dizionarietto pratico che potrete mandare a memoria con facilita’ per fare bella figura in societa’, ai party e alle cene con buffet (ricordate la massima evangelica: “gli ultimi saranno i privi…”).
Dovrete infatti citare un paio di facezie, per fare il vuoto intorno a voi cosicche’ possiate tornare indisturbati ai liquori, ragione per cui eravate sul posto.
Prima d’iniziare mi corre l’obbligo di una postilla. Eccola:
Postilla 1 – Se voi andate al Palazzo dei Cigni e dichiarate: “Ho un programma medioevale da realizzare. Fara’ un odiens di trecentomila persone. Non vi faranno nemmeno entrare nel palazzo del Piscione, perche’ trecentomila bigoli che seguono un programma televisivo sono meno che una cacca di mosca. Se invece vi chiamate Nanni Moretti, realizzate un film tipo “Palombella rossa” che vanno a vedere in trecentomila o vi chiamate Eco con un libro da trecento mila copie, allora, in Italia, siete un Genio.
Postilla 2 – Trecentomila copie vendute agli italiani fanno una copia ogni duecento persone. Poi ci sono quelli che hanno rubato il libro dallo scaffale, quelli che glie l’hanno regalato, quelli che lo hanno trovato nelle confezioni dei cioccolatini, ma la media non si discosta di molto. Per ragioni di sicurezza, fate finta di aver letto il Baudolino, quando vi trovate in gruppi di non piu’ di quattro/sei persone. Evitate di citarlo a vanvera durante i congressi, le conferenze stampa, le dirette televisive, le udienze papali del mercoledi’, le radiocronache dallo stadio, perche’ li’ la statistica vi e’ ostile e potreste correre il rischio d’incontrare qualcuno che lo ha letto davvero.
E adesso procediamo con le cose essenziali da sapere se volete far finta di averlo letto:
ANNI – Baudolino e’ stato scritto a vent’anni dal Nome della Rosa, sei dall’isola del giorno prima, dodici dal pendolo di focolt, che si scrive in un’altra maniera ma a voi non importa. Alessandria e’ stata fondata nel 1168, Federico Barbarossa muore nel 1190, Baudolino incontra Niceta nel 1204, Umberto Eco ha sessantotto anni, Diario minimo e’ del 1963. Baudolino aveva quattordici anni quando ha scritto il primo capitolo del romanzo di Eco.
APOLOGIA - Questo libro è un'apologia della bugia? "Casomai è un'apologia dell'utopia, di quelle invenzioni che muovono il mondo. Colombo ha scoperto l'America per sbaglio: credeva che la Terra fosse molto più piccola. Non è vero che solo lui pensasse che fosse tonda, come la gente dice ancora: che fosse tonda lo sapevano prima di Platone. E che dire dell'Eldorado? Si conquista un continente seguendo un mito”. ( A questo punto girare le spalle all’interlocutore e avviarsi verso il bar per evitare di dover affrontare una dotta disquisizione sull’utopia )
BAUDOLINO e’ un furfantello che vive presso Marengo. Il primo capitolo del romanzo e’ scritto direttamente da B. in dialetto dell’epoca su pergamena
BUGIE- Gran bugiardo, questo Baudolino. Eh, sì. Inventa sempre fandonie, ma ogni volta tutti ci credono, e le sue fandonie producono la grande storia. In fondo ho riletto la storia di quel periodo come frutto delle invenzioni di un ragazzino, che poi cresce e con una banda di amici inventa la legittimazione dell'impero da parte dei giuristi bolognesi, parte dell'epistolario di Abelardo ed Eloisa, la leggenda del Graal come sarà poi raccontata da Wolfram von Eschenbach".
Sono lui e i suoi amici a inventare la mitica lettera del Prete Gianni, che e’ davvero circolato in quell'epoca, descrivendo un leggendario regno cristiano nel lontano Oriente (ne parlerà anche Marco Polo). E alla fine tutti ci credono, e Baudolino parte con Federico alla ricerca di questo regno remoto.
CAMERA CHIUSA – Quando Federico muore nel 1190 in circostanze che Eco fa diventare misteriose, vi impianta sopra una vicenda tipo omicidio in una camera chiusa.
CAPITOLI - Baudolino inizia a scrivere, Baudolino incontra Niceta Coniate, Baudolino spiega a Niceta cosa scriveva da piccolo, Baudolino parla con l'imperatore e s'innamora dell'imperatrice, Baudolino dà saggi consigli a Federico, Baudolino va a Parigi. Sono questi i primi capitoli dei quaranta che compongono l'ultimo romanzo di Umberto Eco, edito da Bompiani. Più di cinquecento pagine di avventure nell'Europa medievale, difficile che qualcun altro si ricordi piu’ dei primi sei capitoli
COMUNI- Erano contro il Barbarossa, ma in perfetto disaccordo reciproco, e cambiavano continuamente alleanze pur di farsi dispetto a vicenda. Quando Federico si ritira da Alessandria, che non è riuscito a conquistare, potrebbero facilmente colpirlo, invece gli permettono di raggiungere Pavia. Si odiavano, ma avevano bisogno di un padre per litigare e non hanno osato commettere il parricidio. “Studiando quell'epoca Eco mi ha fatto capire molte delle ragioni di crisi della politica italiana di oggi". (Ecco, il sasso e’ lanciato. Adesso tutti si affanneranno in una discussione politica, quasi come una liberazione, e non si accorgeranno nemmeno che voi vi siete scaltramente allontanato per raggiungere il buffet)
CORTE IMPERIALE Di Federico Barbarossa, che se “Il nome della Rosa” parlava del medioevo monastico, colto, questo romanzo parla di un mondo medioevale laico, popolare.
GAGLIAUDO AULARI – Padre di B. che salva Alessandria dall’assedio di Federico Barbarossa con la storia della sua vacca ( e qui fate una sonora risata e se c’e’ qualcuno che vi chiede quale storia sia questa, voi ridendo gli dite:” Eh bravo, se vuoi sapere qual’e’ la storia devi andare a comprarti il libro. Umberto (citate Eco solo per nome, per far vedere che siete intimi) non mi perdonerebbe mai d’avertelo detto!
IPAZIA – Matematica, astronoma figlia di Teone di Alessandria venne assassinata dai cristiani nel 415 perche’ la ritenevano colpevole della morte di San Cirillo
LINGUAGGIO - è quello dei contadini dell'epoca, o degli studenti parigini che parlano come i ladri. Niente latino, salvo qualche parola. C'è il solito gioco di qualche citazione posteriore, nascosta, ma con l'idea che siano frasi inventate proprio da Baudolino, e gli altri in seguito potrebbero averle copiate.
MOSTRI – Bastera’ citare gli sciapodi, uomini con un piede gigantesco che usavano come ombrello e i lemmi, creature senza testa con gli occhi nel torace.
PICARESCO - Baudolino è un furfantello, simile a quelli che esistono in molte mitologie indigene: in Germania lo chiamerebbero Schelm, in Inghilterra Trikster God. Il libro in questo senso è picaresco
ZZZZzzzz- Rumore che fa il vostro respiro dopo che avete tentato di leggere il primo capitolo in stretto dialetto italico/lombardo (segue: ronf ronf, ronf ronf ecc.)
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